CAMMINO DI CRESCITA GIOVANI 2008-2009
Incontro del 18/01/2009
Domenica scorsa, nel pomeriggio c'è stato il secondo incontro del Seminario Giovani RnS a Partinico, al Centro servizi alla Famiglia dove è in programma anche il terzo incontro il 22-03-2009.
La catechesi sul tema "CUSTODIRE LA PAROLA" è stata spiegata e meditata dalla Responsabile Diocesana "Rosa Maria Scuderi"
e con permesso dal sito diocesano dove è pure scaricabile, http://www.rns-monreale.it/ la inseriamo anche quì per eventuali commenti e/o altro.
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Custodire
Nella spiegazione data alla parabola del seminatore, Gesù ci avverte che ci sono molti nemici della Parola: la superficialità, la fretta, la distrazione (il seme caduto lungo la strada); le preoccupazioni materiali che impediscono un pieno abbandono (quello caduto tra le spine); le nostre convinzioni che ci rendono duri e impermeabili (il terreno sassoso); a tutto ciò si aggiunge il diavolo stesso che fa di tutto per non fare attecchire in noi la Parola perché non porti frutto.
Come difendersi da questi avversari?
Come imparare a custodire la Parola di Dio?
C’è una scuola sicura per imparare questo: è la scuola di Maria.
Di lei si dice che “serbava” le profezie meditandole nel suo cuore (Lc 2,19) quando non le comprendeva. La Parola di Dio infatti non ci svela tutto subito, ma si svela progressivamente a coloro che la amano. Non si tratta infatti di una comprensione puramente intellettuale ma di una comprensione spirituale che ha cioè bisogno dell’aiuto e dell’assistenza delle Spirito Santo. Inoltre la Parola si rivela se l’accogliamo pienamente nella vita, se la facciamo camminare con noi, se cominciamo ad obbedirle… mi piace pensare che anche Maria pregasse quel Salmo che abbiamo prima citato, che era abituata ad ascoltare e a custodire le parole della legge, vivendo l’attesa e la speranza del suo popolo, tanto che, all’annuncio dell’angelo, sebbene fosse poco più che una ragazzina, il suo cuore era già pronto a riconoscere la volontà di Dio e a rispondere ad essa.
Vorrei perciò che oggi ci mettessimo alla scuola di Maria e le facessimo qualche domanda:
Che cosa ha Significato per te Maria custodire la Parola? Come hai fatto?
Penso che Maria ci risponderebbe con molta semplicità: per me accogliere e custodire la Parola è stato accogliere e custodire una persona, cioè Gesù.
Gesù è infatti la Parola fattasi carne, nel senso che egli ci rivela il Padre, ci parla di lui con tutta la sua vita. Anche per noi è così: dobbiamo innanzi tutto accogliere Gesù, coltivare l’amicizia con lui, volergli bene… così sarà più facile obbedire alla sua Parola. Non ci sarà rimasta bene Maria a sentirsi dire da Gesù che era rimasto nel tempio “Perché mi cercavate, non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” Un’altra madre si sarebbe forse adirata, ma Maria amava Gesù e perciò avrà pensato: le parole di mio figlio avranno un senso, anche se io adesso non le capisco. Ha serbato queste cose nel cuore in attesa di capirle in seguito.
Mentre Maria educava umanamente Gesù, Gesù educava Maria all’obbedienza della fede. C’è infatti l’altro episodio raccontato da Matteo al cap. 12,47-50:
Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».
Maria avrà sentito queste parole e certamente si sarà sentita ferita. Come? Qualunque persona poteva prendere il suo posto nel cuore di suo figlio? Ma poi avrà capito che Gesù voleva dire che il legame più forte tra lui e sua madre non era quello di sangue, per quanto grande ma era dato dal fatto che nessuno come Maria aveva ascoltato con cuore aperto Dio, aprendo a lui il suo grembo e donandogli la sua vita. Questo episodio l’avrà fatta crescere e maturare nella fede.
Per custodire la Parola penso quindi che Maria ci direbbe di prendere tra le mani i Vangeli di leggerli almeno un po ogni giorno di meditare l’umanità di Gesù, quello che lui faceva, i suoi gesti, le sue parole, le relazioni con i suoi amici… anche lei ha imparato tanto contemplando l’umanità di suo figlio, perché ogni suo gesto era una rivelazione del Padre. Noi possiamo avere questo stretto contatto con lui attraverso i Vangeli.
Come secondo consiglio penso poi che Maria ci direbbe di staccare ogni tanto il cellulare, il computer, la televisione, la play station… e di non avere paura di essere per qualche momento irraggiungibili per gli altri per poter essere raggiungibili da Dio. Noi viviamo in una società che ha paura del silenzio, che cerca di coprirlo con il suono di mille voci perché quando l’uomo rimane in silenzio, si sveglia la sua coscienza, riflette, comprende le cose con una luce nuova. La nostra società non vuole che riflettiamo, è pericoloso, potremmo accorgerci di aver bisogno di Dio, meglio invece pensare di aver bisogno dell’ultimo portatile o dell’ultimo I phone.
Il silenzio che la nostra società conosce è spesso quello malato, cioè il mutismo, la mancanza di dialogo, l’indifferenza di chi non prende posizioni… non era certamente questo il silenzio di Maria, che doveva essere invece una persona molto cordiale e gradevole, ma piuttosto lo spazio di Dio nel suo cuore, che si allargava sempre più quanto più cresceva il suo amore per lui.
Il terzo consiglio che Maria ci darebbe è quello infine di prendere Gesù in parola, di sperimentare cioè se la sua parola è vera. Come? Obbedendo ad essa, provando a fare come dice lui. L’ascolto infatti diventa sequela, e Maria ha seguito Gesù in tutto il suo percorso, fino alla fine. Maria, come a Cana, ci direbbe di fare quello che dice Gesù senza complicarci troppo la vita, ma fidandoci di lui.
C’è un versetto della Bibbia che dice: “Chi custodisce il comando custodisce se stesso, chi trascura la propria condotta morirà”. (Pro 19,16) Cioè, chi custodisce la Parola è custodito da essa. Essa ti difenderà dai tuoi nemici, che sono a volte i desideri disordinati, le scelte sbagliate, le cose che ci abbagliano distogliendoci dalla verità. Maria vorrebbe stasera lasciarti proprio questo messaggio, vorrebbe donarti una parola del Signore e dirti: custodiscila, ed essa ti custodirà. Se è una parola che invita al perdono, ti custodirà dal rancore e dall’ira; se invita alla pace, ti mostrerà la via per raggiungerla, se invita alla gioia è perché te la vuole donare.
Rosa Maria Scuderi