giovedì 22 gennaio 2009

II° Incontro cammino di crescita Giovani del RnS

CAMMINO DI CRESCITA GIOVANI 2008-2009

Incontro del 18/01/2009

Domenica scorsa, nel pomeriggio c'è stato il secondo incontro del Seminario Giovani RnS a Partinico, al Centro servizi alla Famiglia dove è in programma anche il terzo incontro il 22-03-2009.

La catechesi sul tema "CUSTODIRE LA PAROLA" è stata spiegata e meditata dalla Responsabile Diocesana "Rosa Maria Scuderi"

e con permesso dal sito diocesano dove è pure scaricabile, http://www.rns-monreale.it/ la inseriamo anche quì per eventuali commenti e/o altro.

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Custodire la Parola: l’esempio di Maria

“Come può un giovane tenere pura la sua via? Custodendo le tue parole. Con tutto il cuore ti cerco, non farmi deviare dai tuoi precetti”. Non basta essere ascoltatori della Parola di Dio, bisogna anche custodirla. Il Salmo 118 insiste su questo: l’uomo è chiamato a custodire i precetti del Signore se vuole che essi portino frutto nella sua vita.


Nella spiegazione data alla parabola del seminatore, Gesù ci avverte che ci sono molti nemici della Parola: la superficialità, la fretta, la distrazione (il seme caduto lungo la strada); le preoccupazioni materiali che impediscono un pieno abbandono (quello caduto tra le spine); le nostre convinzioni che ci rendono duri e impermeabili (il terreno sassoso); a tutto ciò si aggiunge il diavolo stesso che fa di tutto per non fare attecchire in noi la Parola perché non porti frutto.

Come difendersi da questi avversari?

Come imparare a custodire la Parola di Dio?

C’è una scuola sicura per imparare questo: è la scuola di Maria.

Di lei si dice che “serbava” le profezie meditandole nel suo cuore (Lc 2,19) quando non le comprendeva. La Parola di Dio infatti non ci svela tutto subito, ma si svela progressivamente a coloro che la amano. Non si tratta infatti di una comprensione puramente intellettuale ma di una comprensione spirituale che ha cioè bisogno dell’aiuto e dell’assistenza delle Spirito Santo. Inoltre la Parola si rivela se l’accogliamo pienamente nella vita, se la facciamo camminare con noi, se cominciamo ad obbedirle… mi piace pensare che anche Maria pregasse quel Salmo che abbiamo prima citato, che era abituata ad ascoltare e a custodire le parole della legge, vivendo l’attesa e la speranza del suo popolo, tanto che, all’annuncio dell’angelo, sebbene fosse poco più che una ragazzina, il suo cuore era già pronto a riconoscere la volontà di Dio e a rispondere ad essa.

Vorrei perciò che oggi ci mettessimo alla scuola di Maria e le facessimo qualche domanda:

Che cosa ha Significato per te Maria custodire la Parola? Come hai fatto?

Penso che Maria ci risponderebbe con molta semplicità: per me accogliere e custodire la Parola è stato accogliere e custodire una persona, cioè Gesù.

Gesù è infatti la Parola fattasi carne, nel senso che egli ci rivela il Padre, ci parla di lui con tutta la sua vita. Anche per noi è così: dobbiamo innanzi tutto accogliere Gesù, coltivare l’amicizia con lui, volergli bene… così sarà più facile obbedire alla sua Parola. Non ci sarà rimasta bene Maria a sentirsi dire da Gesù che era rimasto nel tempio “Perché mi cercavate, non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” Un’altra madre si sarebbe forse adirata, ma Maria amava Gesù e perciò avrà pensato: le parole di mio figlio avranno un senso, anche se io adesso non le capisco. Ha serbato queste cose nel cuore in attesa di capirle in seguito.

Mentre Maria educava umanamente Gesù, Gesù educava Maria all’obbedienza della fede. C’è infatti l’altro episodio raccontato da Matteo al cap. 12,47-50:

Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».


Maria avrà sentito queste parole e certamente si sarà sentita ferita. Come? Qualunque persona poteva prendere il suo posto nel cuore di suo figlio? Ma poi avrà capito che Gesù voleva dire che il legame più forte tra lui e sua madre non era quello di sangue, per quanto grande ma era dato dal fatto che nessuno come Maria aveva ascoltato con cuore aperto Dio, aprendo a lui il suo grembo e donandogli la sua vita. Questo episodio l’avrà fatta crescere e maturare nella fede.

Per custodire la Parola penso quindi che Maria ci direbbe di prendere tra le mani i Vangeli di leggerli almeno un po ogni giorno di meditare l’umanità di Gesù, quello che lui faceva, i suoi gesti, le sue parole, le relazioni con i suoi amici… anche lei ha imparato tanto contemplando l’umanità di suo figlio, perché ogni suo gesto era una rivelazione del Padre. Noi possiamo avere questo stretto contatto con lui attraverso i Vangeli.

Come secondo consiglio penso poi che Maria ci direbbe di staccare ogni tanto il cellulare, il computer, la televisione, la play station… e di non avere paura di essere per qualche momento irraggiungibili per gli altri per poter essere raggiungibili da Dio. Noi viviamo in una società che ha paura del silenzio, che cerca di coprirlo con il suono di mille voci perché quando l’uomo rimane in silenzio, si sveglia la sua coscienza, riflette, comprende le cose con una luce nuova. La nostra società non vuole che riflettiamo, è pericoloso, potremmo accorgerci di aver bisogno di Dio, meglio invece pensare di aver bisogno dell’ultimo portatile o dell’ultimo I phone.

Il silenzio che la nostra società conosce è spesso quello malato, cioè il mutismo, la mancanza di dialogo, l’indifferenza di chi non prende posizioni… non era certamente questo il silenzio di Maria, che doveva essere invece una persona molto cordiale e gradevole, ma piuttosto lo spazio di Dio nel suo cuore, che si allargava sempre più quanto più cresceva il suo amore per lui.

Il terzo consiglio che Maria ci darebbe è quello infine di prendere Gesù in parola, di sperimentare cioè se la sua parola è vera. Come? Obbedendo ad essa, provando a fare come dice lui. L’ascolto infatti diventa sequela, e Maria ha seguito Gesù in tutto il suo percorso, fino alla fine. Maria, come a Cana, ci direbbe di fare quello che dice Gesù senza complicarci troppo la vita, ma fidandoci di lui.

C’è un versetto della Bibbia che dice: “Chi custodisce il comando custodisce se stesso, chi trascura la propria condotta morirà”. (Pro 19,16) Cioè, chi custodisce la Parola è custodito da essa. Essa ti difenderà dai tuoi nemici, che sono a volte i desideri disordinati, le scelte sbagliate, le cose che ci abbagliano distogliendoci dalla verità. Maria vorrebbe stasera lasciarti proprio questo messaggio, vorrebbe donarti una parola del Signore e dirti: custodiscila, ed essa ti custodirà. Se è una parola che invita al perdono, ti custodirà dal rancore e dall’ira; se invita alla pace, ti mostrerà la via per raggiungerla, se invita alla gioia è perché te la vuole donare.


Rosa Maria Scuderi

mercoledì 21 gennaio 2009

Il nuovo responsabile del Ministero Musica e Canto

E' stato designato Daniele Aiello quale nuovo responsabile della Musica e Canto della nostra Diocesi. Al ritiro mattutino abbiamo meditato una catechesi della nostra responsabile diocesana, Rosamaria Scuderi sul tema della "Chiamata", partendo dalle letture della Santa Messa di domenica scorsa, chiamata che non viene da noi ma da Dio....
Non siamo noi a cercare Dio ma è Dio che ci chiama, mai il contrario.




Nella foto Giovanni Schillizzi, Rosamaria Scuderi e Daniele Aiello



Un altro aspetto che abbiamo meditato è stato quello dell'ASCOLTO.... prima di fare qualsiasi cosa dobbiamo metterci all'ascolto di Dio, e prima di SEGUIRLO, dobbiamo chiedere il dono del DISCERNIMENTO allo Spirito Santo per capire se è proprio Gesù che ci sta parlando....

Altri aspetti della meditazione hanno riguardato l'OBBEDIENZA, la custodia del nostro CUORE e del nostro CORPO e la COMUNIONE....

La catechesi e qualche momento della preghiera di intercessione sono stati inseriti in Google Video ma in forma PRIVATA ad uso della Corale del RnS di Monreale. Per avere i link potete rivolgervi al neo-responsabile della Musica e Canto oppure a Rosamaria Scuderi.

A Daniele
porgo i migliori auguri e prego il Signore perchè aumenti lui in Sapienza e Grazia....

Auguri !!!!

martedì 13 gennaio 2009

Il Convegno della Consulta delle Aggregazioni locali

Speciale convegno 11 Gennaio 2009

“Radicati nella Parola,
corresponsabili nel ministero”

Con S. Paolo, verso la maturità cristiana ed ecclesiale

Una sintesi del convegno a cura di M. Grazia Di Palermo

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In molti per confrontarsi sul tema della crescita, con il Vescovo Mons.Di Cristina, Don Nicola Gaglio e la Prof. Scuderi, e due relatori perfetti per l’occasione, la Dr. C De Magistris e il Prof. G. Vivaldelli, la prima specialista nel monachesimo delle origini e in storia cristiana antica, il secondo appassionato relatore biblista nei panni di San Paolo.

L’uno e l’altra interpretano la coscienza ecclesiale dei Movimenti Laicali sul versante della vita nella Parola, il secondo sull’importanza della presa di coscienza comunitaria della gioia del Vangelo, la quale è l’asse portante della corresponsabilità ecclesiale. Per gioia del Vangelo –spiega Vivaldelli interpretando S.Paolo, Lettera ai Filippesi – si intende la Misericordia Dei, e il fatto specifico che Dio ha un amore di padre verso gli uomini cristiani che di per loro non si sentono un gran che nei confronti del mondo. Questi sono i poveri di Dio e i suoi figli, verso i quali la Misericordia si dispone ad ombrello e a difesa nei confronti della Storia. Sembra di sentirlo ancora parlare, il Professore:"Non lasciatevi togliere la gioia del Vangelo!"

Un potente richiamo dello Spirito verso tutti ma in particolare per quanti hanno certamente qualche stanchezza personale o comunitaria. Si inizia puntuali intorno alle 9.30 con il saluto affettuoso del Vescovo, segue Don Nicola Gaglio e infine la Prof. Scuderi che introduce i lavori e presenta la prima relatrice, la Dr. De Magistris, che con Sapienza illustra le tappe fondamentali del vivere la Parola, nei suoi momenti di relazione personale con Dio nella preghiera, nella Liturgia, nell’Eucarestia.

Questa prima relazione, piuttosto complessa come del resto è la vita nella Parola, conduce l’assemblea nell’assoluta centralità della Parola nella vita personale e nella necessità imprescindibile del radicamento in essa, sia per dare frutto al Signore, sia per vivere nella pace che Dio dà (Cfr Gv 14, 27). Tutto questo ha preparato il terreno al Prof. Vivaldelli, che dovendo arrivare direttamente da Verona, ha fatto stare col fiato sospeso il buon Nicola Gaglio, che a un certo punto vediamo muoversi velocemente dalla sala. Noi tutti abbiamo pensato: "E’ arrivato il secondo relatore" che fino ad allora mancava dalla sua poltrona.

Quando Vivaldelli prende la parola, si capisce subito che è un simpatico veicolatore dell’amore di Dio. Il tono che usa per dipingere a parole San Paolo è pittoresco e appassionato, quasi impersonandosi nel grande Apostolo di burbero ma generoso carattere. Come lui, trasmette la gioia dell’amore di Dio, anzi, dell’essere preso da Cristo, innamorato di Cristo, impersonandosi con quella Croce di salvezza che è la santificazione di noi tutti. Il professore parla, da esperto intrattenitore di folle, intrecciando la sapienza biblica con la simpatia spontanea di un settentrionale in Sicilia, facendo sorridere Rosamaria Scuderi di cui egli fa notare la diligenza nell’organizzazione e l’attenzione perché tutto potesse riuscire ben fatto e in tempo.

Una bella mattinata corre così veloce, ci ritroviamo in almeno 500 in sala.

Alle 15.00 si continua con i gruppi di studio che interesano almeno sei ambiti di ricerca. La cosa singolare è che quelli che si ritrovano nel pomeriggio non sono molto meno di quelli del mattino; i gruppi di studio sono gremiti. Ci stringiamo intorno a quanto abbiamo raccolto dalle relazioni del mattino, per rielaborare insieme e trovare nuovi percorsi per stare insieme e comunicare al mondo che cambia, la responsabilità della gioia del Vangelo. Questo in vari ambiti, come la Parola, la trasmissione della fede, la famiglia.

Quando, dopo, alle 16.00, inizia la verifica del lavoro svolto, sono ancora tutti in sala. Emergono tante domande che richiederebbero un altro convegno per le risposte.

Certamente da questo convegno dovranno emergere delle iniziative volte a dare una risposta concreta alle domande poste dai gruppi di studio, che testimonieranno quindi per la fattiva volontà riguardo al tema della corresponsabilità.

La giornata finisce con la festosa celebrazione Eucaristica, ritmata e cadenzata dalla musica del RnS, a testimonianza di un incontro di molti cuori, risonanza del lavoro dello Spirito che ha guidato la giornata.

Maria Grazia di Palermo


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Speciale convegno 11 Gennaio 2009

La galleria fotografica